Rodigo, Villa Carpaneda è una realtà. Il vescovo taglia il nastro

Monsignor Busti abbraccia una nonnina centenaria durante la cerimonia. L’assessore regionale Gallera: farò in modo che gli ospiti festeggino il Natale qui

RODIGO. “Dam un basin”. Con queste parole il vescovo di Mantova, Roberto Busti ha chiesto un bacio a Vanda Ravazzini, la simpatica centenaria di Rivalta, che ieri mattina ha tagliato il tradizionale nastro tricolore, dando il via alla cerimonia d’inaugurazione del nuovo centro socio sanitario Villa Carpaneda.

Accanto a lei, strette nell’abbraccio protettivo del personale medico e infermieristico, c’erano altre due nonnine nate nel 1915 (la mantovana Clara Baraldi e la rodighese Angela Rossi) e le tante persone che hanno contribuito alla rinascita di Villa Carpaneda: dal presidente della fondazione onlus, Romano Monicelli, ai fratelli Sergio e Massimo Bariani, titolari di Gruppo Gheron, la società pavese che ha creduto ed investito nel futuro della storica casa di cura di Rodigo.

Il clima che si respirava era quello delle grandi occasioni, perché la cerimonia di ieri non è stata una semplice inaugurazione ma una festa per tutto il territorio, a cui hanno preso parte l’assessore regionale all’inclusione sociale, Giulio Gallera, i sindaci di Rodigo, Gazoldo, Castellucchio e Marmirolo ed il vicesindaco di Casaloldo.

Presenti anche il deputato Marco Carra e l’omonimo consigliere regionale Marco Carra, che da tempo segue con molta attenzione le vicende di Villa Carpaneda. Dopo il taglio del nastro, il vescovo ha impartito la benedizione, sottolineando: «Il grado di civiltà di una nazione si misura dalla sua capacità di prendersi cura dei momenti di fragilità, facendo tutto il possibile per rendere serena e, se possibile, gioiosa la fase più debole della vita».

Un concetto ripreso da Gallera durante la tavola rotonda dedicata alla riforma della sanità. «Nella corsa, gli ultimi chilometri sono i più importanti – ha detto il neoassessore, confessando una passione per la maratona – così deve essere anche nella vita. È compito delle istituzioni e della società fare in modo che gli ultimi anni dell’esistenza umana siano i migliori. È questa la filosofia della riforma sanitaria: creare un anello di congiunzione tra ospedali e territorio, prendendosi cura dei malati cronici e rispondendo alle esigenze di una popolazione sempre più longeva». Infine una notizia molto attesa: «Farò tutto il possibile per velocizzare le pratiche – ha assicurato – e consentire agli ospiti di Villa Carpaneda di festeggiare il Natale in questa nuova e bellissima struttura». Una promessa accolta con gioia dal sindaco Gianni Chizzoni, che nel suo discorso ha ripercorso gli anni più travagliati: «È stato un calvario – ha sottolineato – perché sembrava impossibile trovare le risorse necessarie per completare il nuovo edificio».

Poi la svolta. «Dopo un susseguirsi di commissariamenti e cambi di amministrazione, Villa Carpaneda ce l’ha fatta – ha commentato il direttore sociale dell’Asl di Mantova, Germana Tommasini – Sono felice di terminare il mio mandato festeggiando questo traguardo».

Il segreto? «L’amicizia – svelano Monicelli e il direttore generale dell’istituto, Rossano Viviani – In passato c’è stata troppa competizione tra amministratori. Noi, invece, abbiamo costruito un gruppo compatto». Il risultato è stato ammirato dai tanti cittadini presenti, durante la visita alla nuova e modernissima struttura, le cui sale per l’occasione hanno ospitato una mostra di abiti e dipinti realizzati dagli ospiti dell’istituto.

(rita lafelli)

La Gazzetta di Mantova

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